Scudetto inter

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icon3  view post Posted on 22/4/2007, 16:59




Festa scudetto, le cifre esprimono il dominio nerazzurro Un'altra Inter dei record 18 anni dopo il Trap Titolo conquistato con 5 giornate d'anticipo. Primati di imbattibilità, di risultati, di punti. E c'è ancora la Coppa Italia.

MILANO - L'Inter festeggia il suo 15esimo scudetto, dominato frantumando ogni record. Tutto era pronto per la festa già nella partita con la Roma, a San Siro. Anzi, tutti se l'aspettavano, in primo luogo i tifosi perché sarebbe stato anche un modo per riallacciare il trionfo nerazzurro di oggi all'ultima festa scudetto, quasi quattro lustri fa, nel 1989, quando un'altra Inter dei record guidata da Trapattoni vinse con anticipo a San Siro (battendo il Napoli, rivale di allora) il tredicesimo tricolore della storia nerazzurra.
Ma la delusione è stata presto dimenticata anche perché la festa è stata soltanto rinviata e spostata di sede, ma non ha perso valore e intensità. Lo scudetto 2007 è il premio al campionato ineguagliabile della squadra costruita a partire dal 1995 da Massimo Moratti, che in 12 anni non ha mai lesinato gli sforzi finanziari per arrivare a questo risultato.


Massimo Moratti (Ansa)
ATTESA - Ora i tifosi possono finalmente sfogare la propria gioia con caroselli, bandiere, clacson, cortei, tutti segni di una festa collettiva per troppi anni appannaggio di altri, inutilmente preparata nell'anno dell'incredibile tracollo all'Olimpico all'ultima giornata e rimasta infine inespressa nell'assegnazione a bocce ferme dello scudetto 2005-06. Adesso è puro entusiasmo, giustificato non soltanto dal risultato finale ma anche dalle cifre che ne indicano i motivi. L'Inter di Mancini ha stritolato il campionato con un passo senza precedenti, da primato irripetibile. Chi mai potrà, per esempio, realizzare 12 successi consecutivi, record italiano di tutti i tempi e di ogni campionato (a due o tre punti a partita, a girone unico o no)? Quale squadra potrà mai arrivare ad accumulare i punti che di qui alla fine (cinque partite ancora da giocare) i nerazzurri metteranno insieme? Con una messe del genere, si può dar retta i maligni quando osservano che senza la Juve e con Milan Fiorentina e Lazio penalizzate, è stata un'altra Serie A?


Roberto Mancini (Newpress)
NUMERI - Le cifre dicono tutto della serie A 2006-07: nerazzurri sono campioni con 6 giornate d'anticipo e fino alla partita con la Roma, l'Inter ha segnato uno score di 25 successi e 8 pareggi. L'ultima sconfitta prima dell'1-3 di San Siro con i giallorossi? Nella Serie A della Juve di Capello, dei veleni e delle intercettazioni: il 30 aprile 2006, a Empoli, 1-0 per i toscani. Altri numeri: 33 turni utili consecutivi prima di Inter-Roma, miglior serie iniziale di partite senza sconfitte ( il precedente primato apparteneva alla Juventus con 17 nella stagione 1949-50). Non solo: nuovo record assoluto di imbattibilità nella serie A a 20 squadre: il precedente primato apparteneva alla Juventus con 28 giornate, nel campionato 2005-06, certo più combattuto di quello successivo. E dire che all'inizio tutto sembrava congiurare contro i nerazzurri, a cominciare da un calendario perfido e in salita nelle prime giornate, che secondo qualcuno pareva studiato apposta per far credere all'ipotesi di un complotto ai danni della grande favorita. E lo stesso ruolo di pretendente sembrava cucito a misura dagli avversari e dai detrattori per creare difficoltà a Mancini e al suo gruppo assegnando loro fin troppe responsabilità. In fondo, al via del campionato, se c'erano squadre di vertice penalizzate (Milan, Lazio e Fiorentina) restavano pur sempre alla pari avversari insidiosi come la stessa Roma e il Palermo.

ACQUISTI - Ora che questi timori sono alle spalle, i tifosi nerazzurri festeggiano lo scudetto 2007 con la convinzione che questa Inter avrebbe vinto e forse stravinto anche senza tutte queste «scuse» avanzate dagli avversari. Per mentalità e continuità ha dominato tutti, compreso il Milan, lontano ben più degli 8 punti di penalità, che ha dovuto scontare soprattutto nel morale, dovendo inseguire fin dall'inizio. Un'Inter così avrebbe battuto anche la Juve di Capello con Ibrahimovic e Vieira. Se poi i due, giustamente presi da Moratti per rinforzare l'Inter, sono ora nel gruppo di Mancini è un merito in più alle scelte del presidente che ha investito di suo, battendo la concorrenza. Negli ultimi tre anni ha speso per questa squadra 260 milioni e ora si gode i frutti. Soprattutto con Ibrahimovic, che ha ripetuto (migliorandosi) la prima stagione della Juve, nella quale fu straripante in campionato e opaco in Europa, per poi risultare incostante e poco brillante nella seconda su entrambi i versanti. I tifosi nerazzurri si augurano che non ripeta anche il secondo copione, ma è chiaro che ci sono meno rischi visto che lo svedese si trova meglio con Mancini che con Capello.

RITORNI - La stagione nerazzurra non è stata scalfita nemmeno dal ritorno di Ronaldo a Milano in rossonero e dall'eliminazione con rissa dalla Champions. Perchè l'ex idolo nerazzurro certo ha segnato nel derby, ma il suo gol non è bastato e l'Inter ha vinto. Una doppia soddisfazione in più (due derby vinti, uno battendo anche il «traditore» ) che fa perdonare anche qualche gesto eccessivo e qualche espressione poco presidenziale esibita da Moratti in tribuna. Lui stesso ha precisato poi, del resto, che quei gesti non erano rivolti a Ronaldo. Quanto alla Champions, quella di Valencia è stata una serataccia, con una pessima conclusione: ma la «caccia all'uomo» in campo è nata soltanto a causa di gravi provocazioni degli avversari.



1988-89: festa scudetto a San Siro per l'Inter dei record del Trap
SQUADRE DEI RECORD - Adesso, nella festa che impazza, c'è inevitabilmente anche un pensiero al passato, quello sempre rinfacciato dagli avversari come troppo lontano e sbiadito. Per gli interisti oggi è invece un motivo di orgoglio in più poter riallacciare idealmente questa Inter a quella del Trap, che nella stagione 1988-89 (torneo a 18 squadre, si giocava per i 2 punti) fu una squadra-record, conquistando alla fine 58 punti. Un ponte di 18 anni unisce dunque due formazioni da primato che resteranno nella storia. Di più, quella di oggi sa di avere tutto per ripetersi cosa non riuscì a quella del Trap che l'anno successivo allo scudetto finì terza e in Europa vinse soltanto una Uefa, due anni dopo. L'Inter 2007 ha tutto, invece, per continuare a dominare e magari per cominciare a farlo in Europa, dove i tifosi sognano di tornare ad alzare la Coppa dei Campioni come accadde, l'ultima volta, nel 1965. Una data lontana anche per Massimo Moratti, legata all'epopea di suo padre che sogna di onorare vincendo quanto lui. Finora nei suoi 12 anni alla guida dell'Inter, in Europa, dove non regnano sospetti e cupole, il bilancio è di una Coppa Uefa vinta battendo la Lazio. Di certo Moratti sta pensando ai rinforzi giusti perchè la sua supersquadra, l'anno prossimo, in Champions League, non possa avere scuse: è impensabile che debba ancora rinunciare all'obbiettivo a causa di un Villarreal o un Valencia.



Nuovo simbolo: l'ex bianconero Ibrahimovic (Afp)
RINFORZI - I nomi sono tanti. C'è Toni, che un anno fa, al rientro dalle vacanze post Mondiale, in una conferenza stampa nella sede della sua società chiese di essere lasciato libero, per poter andare all'Inter e giocare la Champions. Una dimostrazione di affetto inattesa, che deve aver sorpreso positivamente lo staff nerazzurro. Ma poi ci sono altri nomi: Buffon su tutti, che la Juve si ostina invece a voler trattenere, e un altro bianconero, quel Camoranesi già cercato un anno fa, per sostituire Figo. Oppure Deco, o Mancini dalla Roma. E certamente ci sarà da pensare alla difesa, viste le maxi-squalifiche europee dopo la rissa di Valencia. Ma tutto questo è il futuro, pur se immediato. Ora c'è la festa tricolore e, fra meno di un mese, la possibilità di arricchire la bacheca con un'altra Coppa Italia, che per il terzo anno consecutivo vede una finale, guarda caso, tra le uniche protagoniste del campionato: Inter e Roma. Se i nerazzurri riuscissero anche a vincere per la terza volta consecutiva questo trofeo sarebbe non soltanto il sigillo a una stagione magica, ma anche il segno che questa coppa, spesso snobbata da altri, può essere invece un trampolino di lancio: proprio con i successi del 2005 e 2006 in Coppa Italia, dopo un digiuno che durava dal 1982, l'Inter ha ricominciato a vincere. Sarebbe un peccato fermarsi ora.
22 aprile 2007
 
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